Luca va in vigna

Mentre termino il mio percorso accademico, provo ad imparare quello che faceva la mia famiglia a Vernazza prima di me

Contadino a Vernazza

Non so bene perché ho iniziato questo percorso.

Forse per un senso di responsabilità (o di colpa) verso le generazioni passate o forse perché mi piacerebbe capire veramente il mondo del vino oppure perché mi sono detto “quest’anno o mai più”.

Fra un’anno otterrò il titolo di dottore di ricerca e la tanto attesa decisione su cosa fare da grande dovrà venire a galla.

In situazioni del genere penso sia sempre meglio avere più porte aperte possibili

Ho quindi comunicato ai miei che per 365 giorni sarei venuto in vigna almeno una volta ogni 10 giorni.

La mamma mi ha incoraggiato, come sempre, in ogni nuova avventura, papà anche è rimasto felice ma mi guarda con sospetto.

Credo si ricordi di quanto rompessi il belino prima di venire in vigna.

E sì, è vero: da ragazzino ero una sugna, come si dice in famiglia.

La fatica in vigna mi sembrava inutile e senza senso.

Ora però ho capito che è tra le poche cose che mi fa sentire vivo.

In questa storia vi racconto il motivo.